Cittadinanze sospese e diritto alla cittá: suspended citizenship and the right to the city

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Document typeConference report
Defense date2014-09
PublisherUniversità degli Studi Roma Tre
Centre de Política de Sòl i Valoracions
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Abstract
La città globale ha generato una forte ipermobilità delle merci e degli uomini. Cambiano cioè gli
attori e i gruppi sociali della scena urbana. Rilevante è la presenza degli immigrati che
forniscono manodopera in numerosi ambiti. Le società ospitanti riconoscono, infatti, il ruolo
determinante degli stranieri in quanto lavoratori, ma pongono forti resistenze nel riconoscerli in
quanto cittadini. In altre parole, restano cittadini sospesi tra il paese d’origine e quello d’arrivo,
perché godono di una cittadinanza con revoca. Gli immigrati possono al massimo godere di una
cittadinanza sostanziale, nel senso che esiste un insieme di pratiche di cittadinanza, che fanno
percepire lo straniero come se fosse a casa propria pur non essendolo. Si tratta delle c.d.
pratiche di home making, cioè di addomesticamento dello spazio circostante. Tale
riappropriazione del contesto urbano, esprime in realtà la rivendicazione dello straniero al diritto
alla centralità e il desiderio di non essere periferizzati. Si tratta del diritto alla città elaborato da
Henri Lefebvre nel 1978, inteso come diritto alla vita urbana. Non tutti però godono allo stesso
modo di tale diritto: i soggetti più deboli e vulnerabili non hanno voce nei processi decisionali.
Ma la vera essenza della cittadinanza contemporanea consiste nel prender parte ad una vita
pienamente urbana, per tale motivo i migranti, in quanto attori urbani e portatori di una
particolare domanda di città, dovrebbero essere ascoltati dagli amministratori locali. The central topic of this paper is the complex relationship between migrants and the global city,
which has created a strong hypermobility of goods and people. There are new actors in the
urbane scene: immigrants provide labor in many areas, but they are particularly invisible at the
main decision-making levels, especially in those concerning the city design. They are subjected
to discrimination: first of all as city users and also as proponents of urban and architectural
projects. Our cities are not able to answer the "supply of city" of those who live in, that means
they do not fully answer to the people needs and desires. Consequently, the weakest and most
vulnerable citizens don’t fully enjoy their right to the city. This right has been presented by Henri
Lefebvre around the 70s. According to the French sociologist everyone should enjoy the "right
to urban life", that is the possibility to satisfy their aspirations in terms of political, social and
environmental impacts in the city.
CitationBuda, Chiara. Cittadinanze sospese e diritto alla cittá: suspended citizenship and the right to the city. A: International Conference Virtual City and Territory. "9° Congresso Città e Territorio Virtuale, Roma, 2, 3 e 4 ottobre 2013". Roma: Università degli Studi Roma Tre, 2014, p. 1326-1332.
ISBN978-88-97524-15-1
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