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dc.contributor.authorOttaviani, Dorotea
dc.date.accessioned2015-05-07T17:13:54Z
dc.date.available2015-05-07T17:13:54Z
dc.date.issued2014-09
dc.identifier.citationOttaviani, Dorotea. Il valore della memoria nei processi di riqualificazione dei grandi complessi di edilizia residenziale pubblica. A: International Conference Virtual City and Territory. "9° Congresso Città e Territorio Virtuale, Roma, 2, 3 e 4 ottobre 2013". Roma: Università degli Studi Roma Tre, 2014, p. 976-983.
dc.identifier.isbn978-88-97524-15-1
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2099/16396
dc.description.abstractCome affrontare i processi di riqualificazione quando “il rapporto tra le aree-residenza e elementi primari” non è più alla base della configurazione per tessuti della città e la casa diventa monumentale memoria e gesto rappresentativo dello Stato? Concentrando lo sguardo sul periodo tra gli anni 60' e 70' si rende evidente un intento congiunto delle amministrazioni e degli architetti, attraverso la progettazione di complessi a scala macroscopica, spesso isolati dal contesto classico della città, di creare una visione chiara ed iconica del ruolo assistenzialista dello Stato. Questa stagione, sottolineata da scelte compositive in contrapposizione con la visione “ordinaria” della città e della sua crescita per tessuti, raggiunge la sua massima espressione nel “grande segno” che fa coincidere tipologia architettonica con morfologia urbana e racconta di un’amministrazione che vuole essere il referente diretto per la risoluzione di problematiche sociali e risponde in maniera reattiva e molto rapida alle questioni e alle esigenze poste dalle sue classi più bisognose. Il primo valore da riconoscere ai progetti di questo periodo è di essere stati rappresentativi di vocazioni collettive e di averle riassunte con un gesto progettuale dall'alto valore iconografico. La seconda caratteristica di questa stagione architettonica, continuando a restringere la valutazione ad una constatazione dei fatti scevra di componenti di giudizio, è la sua ampia vocazione ad essere terreno sperimentale sia in ambiti architettonici che urbanistici. La domanda che ci poniamo è se sia possibile ripartire da queste due valori per re-interpretare i progetti dei grandi complessi residenziali pubblici e renderli “abitabili” mantenendone le loro particolari vocazioni.
dc.description.abstractHow can we deal with requalification process in parts of the city which are no longer based on the “relation among residential-area and primary elements” and where the house has become the rappresentative memory of programs and ideals of the State? Concentrating on the 60' and 70' period in Italy it is clear a joined intent of the administration and the architects to create a neat and iconographic image of the protective and directive role of the State towards its citizen, through the designing of large, unitary social housing, often off the normal urban scale and isolated by the rest of the city. This season, highlighted by compositive experience in sharp contrapposition with the “ordinary” vision of the city, reach its maximal expression in “great sign design” that tends to an equivalence between architectural typology and urban morphology. The first merit that have to be acknowlegde to those project is to have been a representative of collective vocations through a high valued iconographical design. A second valor to be confered to this period is its vocation on being a laboratory for both architectural and urban experimentation. Question we are facing is, then, if it is possibile to start over on those two intrinsic values, seep through the lens of the european directives for sustainable renewal of the cities, for a reinterpretation of the large housing estates in order to give them back to their peculiar potential and to make the the center of regenerations of the city itself.
dc.format.extent8 p.
dc.language.isoita
dc.publisherUniversità degli Studi Roma Tre
dc.publisherCentre de Política de Sòl i Valoracions
dc.relation.ispartofInternational Conference Virtual City and Territory (9è: 2013: Roma)
dc.rightsAttribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Spain
dc.rights.urihttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/es/
dc.subjectÀrees temàtiques de la UPC::Urbanisme::Planejament urbà
dc.subject.lcshUrban renewal -- Italy
dc.subject.lcshPublic housing -- Italy -- 20th century
dc.subject.otherEdilizia residenziale pubblica
dc.subject.otherMemoria
dc.subject.otherSperimentazione
dc.titleIl valore della memoria nei processi di riqualificazione dei grandi complessi di edilizia residenziale pubblica
dc.typeConference report
dc.subject.lemacRehabilitació urbana -- Itàlia
dc.subject.lemacHabitatge públic -- Itàlia -- S. XX
dc.identifier.doi10.5821/ctv.8017
dc.description.peerreviewedPeer Reviewed
dc.rights.accessOpen Access
local.citation.authorOttaviani, Dorotea
local.citation.contributorInternational Conference Virtual City and Territory
local.citation.pubplaceRoma
local.citation.publicationName9° Congresso Città e Territorio Virtuale, Roma, 2, 3 e 4 ottobre 2013
local.citation.startingPage976
local.citation.endingPage983
local.ordre85


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